domenica 30 agosto 2015

Camminare sulla sabbia mi ha sempre dato tregua ....

Le dune di piscinas ad Arbus sono un chiaro esempio di come la natura strizza l'occhio al progresso e rimane li' immobile ....sensibile solo alle correnti dei venti che modellano come un abito sinuoso queste fantastiche montagne di sabbia...le più grandi in europa ...
La sabbia e' color oro ....calda ...e l'aria profuma di ginepri ...lentisco ...ginestra ed euforbia ...e di ampie distese di tamerici nei pressi dei corsi d'acqua....che ti alleggeriscono e regalano sollievo ai tuoi passi pesanti sotto il sole e diventano  alleati preziosi per i tuo cammino nella spiaggia calda e rovente ...creando quel clima di ospitalità e accoglienza in un territorio selvaggio che caratterizza la sardegna e il cuore dei sardi !
E' un territorio in cui trova ospitalità il cervo sardo...la tartaruga caretta caretta ...e con l'inconsuta coabitazione tra animali selvatici e progresso ....puoi trovare in prossimità dei parcheggi...tante greggi di caprette ....che ti accolgono con il rumore dei loro campanacci ed è per questo che rivivi l'emozione di Heidi e delle sue caprette che ti fanno ciao...
E' un posto in cui trovi il silenzio....tutto il giorno in spiaggia ero ossessionata dal capire cosa nascondessero quelle montagne di sabbia ....e camminavo in un deserto di sole per scoprire ...incantata ...che la sabbia nascondeva altra sabbia ...in un paesaggio surreale in cui l'uomo veniva sconfitto per il caldo e la mancanza d'acqua e in cui trionfavano vittoriosi solo gli animali e le piante con una bellezza e forza che ti rende stupido e incredulo della forza della natura ...a cui puoi solo soccombere con il rispetto di chi non la vuole dominare ma solo ammirare !
Ma Arbus e piscinas nascondono un territorio minerario in cui nell'800 fiorivano le miniere di granito e all'arrivo sulla strada per il mare  in una decadenza e quasi malinconia che accompagna una donna che in gioventù e' stata ricca e bellissima ti feriscono le rovine delle case dei minatori ...un vero e' proprio villaggio ... In cui a ingurtosu puoi trovare quasi con l'aspetto di un piccolo feudo la casa del direttore  della miniera e della sua famiglia ...l'ospedale e la chiesa ...rovine abbandonate che ti riportano all'amara convivenza  tra lo sfruttamento di una terra per la sopravvivenza dell'uomo e la ribellione della natura per la sopravvivenza della terra ...
Sono rimasta colpita tra questo scontro tra natura e uomo...tra progresso e paesaggio ...in cui lo sfruttamento del territorio ha lasciato solo vittime ....soprattutto tra gli stessi uomini ...fregati e alla fine non premiati per quella ricchezza promessa di dignità e lavoro che ha portato via vita a loro e al paesaggio !
In una giornata al mare ho visto il conflitto feroce tra uomo, sfruttamento e depauperamento di un territorio ...ma forse anche sfruttamento della stessa dignità dell' uomo per la promessa mancata di un lavoro sospirato ...e forza della natura che vince su tutto ....che nasconde agli occhi dello spettatore il sangue del lavoro del minatore e della sua famiglia e si fa perdonare la povertà di una terra sfruttata e abbandonata ...che ti accoglie con il calore del suo mare e della sabbia dorata che confonde tra le dune di sabbia le rovine di vite che gridano vogliamo lavoro !
Mangiando un gelato all'ombra di un ginepro profumato non ho potuto fare a meno di constatare la vittoria della natura sull'uomo che con il suo paesaggio violato ma non vinto ha il potere di farti dimenticare le violenze subite e non sopite di un lavoro violato e vinto !

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